Dare la vita a Gesù

Posted: 15th Settembre 2015 by nikugace in Riflessioni Bibliche
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Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. 38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

Matteo 10:37-39

Questo passo è molto bello perché fa riflettere tanto. Ha fatto discutere diverse religioni. Tutto quello che stava dicendo è solo: Darli la vita! Non si tratta di abbandonare un peccato oppure essere una persona brava. Però voglio vederlo più da vicino, versetto per versetto.

  • Chi ama i propri cari più di Gesù non è degno di Lui! Questo versetto mi ricorda i primi tempi della mia conversione, quando ho accettato Gesù nella mia vita come il mio Signore e Salvatore. Siccome i miei zii avevano sentito questo versetto e mi hanno fatto questa domanda: “Tu ami di più Gesù oppure  Papà e Mamma?”. Io ho risposto subito: “Amo Gesù più di Papà e Mamma!”. Dopo sono stato preso in giro da molti parenti riguardo questa cosa. Vi confesso una cosa importante, io ho imparato cosa significa “Amara i propri genitori” dal momento che ho amato Gesù. Gesù non sta dicendo di non amare oppure di odiare i propri famigliari. Lui sta dicendo che non saremmo capaci di amare i nostri cari senza prima conoscere il Suo Amore. Il versetto 37 è diviso in due parti:
    1. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me!
      Gesù inizia con i genitori. Infatti il primo riferimento, il punto di concentrazione, figura d’esempio, l’attenzione maggiore sono i genitori. Per l’uomo (anche la donna), da quando sono bambini, il punti di focalizzazione sono i propri genitori. Gesù da una condizione in questo caso. Per capire questo però dobbiamo conoscere Gesù, chi è, che cosa ha fatto Lui per me? La mia domanda adesso è: “Io voglio essere degno di Gesù”? Gesù mi sta dicendo di togliere lo sguardo dal mio genitore come punto di riferimento, punto di concentrazione primaria ed essere Lui il primo posto nella mia vita. Non significa non amare il proprio genitore, ma significa che facendo così, avrai più amore per i tuoi genitori. Saprai amarli senza condizioni, senza guardarli storto quando ti richiamano per qualche errore. Gesù sta dando un insegnamento ai ragazzi qui. Sta dicendo che se volete veramente amare i vostri genitori, dovete prima amare Lui, e poi imparerete ad amare anche i vostri genitori. A volte siamo cosi attaccati con i nostri genitori che quando vogliamo trovare il/la fidanzato/a cerchiamo la figura del nostro genitore. Le donna cerca la figura del padre nel marito. Così anche il ragazzo cerca la figura della propria madre nella sua moglie. Questo ha creato anche delle separazioni perché alcuni figli sono attaccati molto di più ai genitori da rinnegare a loro stessi. Non significa non amarli, non ammirarli e non apprezzarli. Quando noi amiamo prima Gesù, sapremo amare i nostri genitori perché impareremmo a non spezzare il loro cuore, a non creare preoccupazioni oppure usare violenze nei loro confronti. Questo produce l’amore di Gesù nella nostra vita nei confronti dei nostri genitori.
    2. E chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me!
      Amare i propri figli è una cosa bellissima. Io sono cresciuto nell’ambiente dove il figlio è un dono e bisogna fare tutti i sacrifici possibili ed impossibili per lui. Adesso si vede il contrario rispetto a questo. A volte vedo l’indifferenza e l’abbandono totale da parte dei genitori nei propri figli. Gesù porta l’esempio del figlio perché per una mamma senza disturbi mentali (di schizofrenia ecc.), un figlio diventa il punto di attenzione. Ma cosa significa amare il proprio figlio? Amare il proprio figlio significa portarlo a Gesù. Amando prima Gesù impariamo a dare l’importanza giusta al nostro figlio. Cosa significa questo? Quando è piccolo, il nostro figlio può diventare caso di ansia e di stress. Capita che per paura di succedere qualcosa al nostro figlio, cerchiamo di proteggere da tutto il mondo senza darli la possibilità di crescere. Per paura che possa sbagliare, sbattere la testa (in forma figurativa), cerchiamo in tutti i modi di proteggerlo pensando di amarlo. In realtà quel amore si è trasformato in fobia. Quando poi diventa grande il nostro figlio, noi siamo un impedimento nella sua vita, famiglia, ed il futuro, proprio perché vogliamo avere sotto controllo tutta la sua vita. E’ buono impegnarsi nell’aiutare i propri figlio ed interessarsi chiedendoli di tanto in tanto le cose ma non deve diventare un’ossessione. Amare Gesù più dei nostri figlio, capiamo che quando  noi come genitori non possiamo arrivare, arriva Lui. Possiamo portare i nostri figli in preghiera giorno per giorno anche dove noi non vediamo. Questo è l’amore più bello perché significa amare per davvero i nostri figli. Non diventiamo un ostacolo e nemmeno dei semplici sconosciuti per i nostri figli.
  •       Prendere la propria croce.

Sapere amare noi stessi. Questo è il continuo dei punti precedenti. Mi piace una cosa qui come dice Gesù: “Chi non prende la propria vita..”. Questo non significa che bisogna abbandonare la propria vita, sogni, disegni, lavoro. Non aspettiamo di diventare qualcuno, avere più possibilità e più tempo per seguirlo. Come ci troviamo, nello stato che ci troviamo, dobbiamo seguirlo. Se ci sono delle cose che non vanno bene nella nostra vita, sarà Lui ad intervenire in esse. La croce, potrebbe significare i propri sacrifici, i propri problemi, pesi, stanchezze. Abbandoniamo la nostra vita a Gesù se vogliamo serenità, gioia pace. Non significa che non ci saranno più problemi, ma semplicemente, anche se ci sono i problemi, la nostra pace gioia serenità e speranza dipendono da Gesù. Ecco significa essere degno di Gesù. Se cerchiamo di essere degni di Gesù con i nostri sforzi, e guadagnare la degnità di Cristo, non abbiamo capito niente. Gesù non sta dicendo di sforzarci per essere degni ma sta dicendo che dobbiamo amarlo, seguirlo nello stato in cui ci troviamo per essere degni, cioè pieno di peccato, pieno di sporcizia, pieno di mondizia, e Lui ci purificherà. La chiamata, di seguirlo è per tutti quelli che pensano di credere e quelli che pensano di non credere. Tutti devono seguire Gesù se voglio essere degni di Lui. La condizione è solo questa, seguirlo ed amarlo come sei.

  •       Trovare la propria vita.

Questo in poche parole, è il riassunto dei punti 1 e 2. Infatti Gesù lo divide in due parti questo

    1. Chi trova la propria vita, la perderà. Mi ricorda la parabola di Gesù con il ricco che ha buttato giù i granai vecchi per costruire dei nuovi. Dopo che quell’uomo si sentì sicuro perché aveva accumulato molto, allora Dio gli domanda la propria anima. Avvolte ci impegnammo così tanto nella vita dove facciamo sacrifici enormi per poi non poter goderli per le tasse e la paura di perderli ! A volte pensiamo che avere un premio (una figura)al lavoro, possiamo realizzarsi nella vita. Scopriamo che quel premio diventa la nostra croce dove dobbiamo assumerci delle responsabilità molto più grandi dove ci toglie il nostro tempo privato sociale. Qualche volta pensiamo che se usiamo un po’ di furbizia oppure sporcarci le mani e la coscienza, possiamo realizzarsi nella vita (vendendo il nostro corpo e la nostra coscienza). Alla fine scopriamo che era semplicemente un inganno. Se pensiamo di aver trovato la nostra vita, usando: “la corruzione, le menzogne, rubare, lavorare più del dovuto senza usare il tempo con la cautela”, non abbiamo trovata, ma lo abbiamo venduta la nostra vita.
    2. Perdere la propria vita in Gesù. Questo è il segreto. Non significa cercare la morte, buttarsi da un ponte oppure suicidarsi. Significa arrendere la propria vita a Gesù. Dare la propria vita a Gesù significa morire nel nostro peccato ed egoismo per poter iniziare una vita nuova in Lui. E come si fa? Come ti trovi, nello stato in cui ti trovi, accettalo nella tua vita. Il tuo peccato ed il tuo egoismo moriranno nella croce di Gesù e tu ti ritroverai rinnovato. Una nuova creatura. Avrai una nuova vita dove vedrai le cose in maniera diversa. Avrai la pace, la serenità, la gioia anche quando le cose non vanno bene. Riuscirai ad affrontare la vita senza rischiare di cadere in depressione anche quando le cose vanno male. Ma la cosa più bella è che hai la speranza non solo per questa vita, ma anche quella futura. Avrai la certezza in te. Credere in Gesù non significa essere una persona fessa ed incapace, anzi, significa affrontare la vita con certezza e serenità. Un altro modo di perdere la vita per Gesù è testimoniare di Gesù alle persone, di quello che Lui ha fatto per te. Io come figlio di Dio lo testimonio perché come me che ho trovato la vita, anche altre persone devono trovare la vita in Gesù.

 

Caro amico/a, Gesù è morto per te per avere una relazione con te. Se pensi di essere un cristiano perché sei nato/a in una famiglia cristiana, ti hanno battezzato da piccolo, e non ancora hai dato la tua vita a Gesù, puoi farlo adesso. Possiamo ingannare noi stessi, le persone che ci circondano ma non possiamo ingannare Dio, Lui è l’unico che conosce il nostro cuore.  Se pensi che queste cose sono delle fesserie, allora non ti costa niente fare questa preghiera con me, tanto, non hai niente da perdere:

Caro Dio. Vengo a te nel nome di Gesù.
Ti prego di perdonarmi dai miei peccati,
e accettami come tuo figlio.
Gesù. Grazie che sei morto per me.
Ti accetto come il mio Signore e Salvatore.
Ti prego, entra e regna in me e ristabilisci la mia vita.

Amen!

Dio ti benedica!

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