L’Esame del Cristiano

Posted: 14th Ottobre 2015 by nikugace in Riflessioni Bibliche
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SSC-HSC-exams2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

(Giacomo 1:2-4)

Il termine esame, mi piace perché per me significa la prova della propria preparazione. Ma cos’è un esame? È quella prova che dimostra quanto sei preparato verso un compito dato. Può essere compito in classe per vedere quanto hai capito. Poi, il compito a casa che mostra se hai studiato,oppure l’esame finale che prova la preparazione dello studente di un anno oppure diversi anni di preparazione.

Giacomo riporta la prova come una cosa bellissima e non noiosa e scocciante. Mi piace l’entusiasmo di Giacomo in questo passo e questo tipo di atteggiamento dovrebbe trovarsi in ogni uno di noi. Spesso ci lamentiamo delle prove e le frasi più comuni che usiamo sono: “Tutto a me deve capitare?”,  “Più ne faccio del bene e più ricevo del male.” oppure ”Dio c’è l’ha con me”! Non sto giudicando chi si trova nella prova però voglio aiutarti nel farti fare coraggio e rialzarti. Dobbiamo sapere che a differenza della scuola pubblica o private che sia, nella scuola di Dio puoi ripetere l’esame finche non la impari quella cosa ed ogni volta Dio sta li ad aspettarti. E’ vero, l’esame lo devi dare tu e non Dio per te. Se mi lamento delle prove nelle quali mi trovo non è perché Dio c’è l’ha con me, ma perché io non mi sono trovato preparato. Siamo in una guerra spirituale dice Paolo all’epistola agli Efesini 6:12

il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

Se noi stiamo fermi, satana ci attaccherà di sicuro. Per questo motivo Paolo continua nel versetto 13 dicendo di rivestirci con la completa armatura di Dio per essere saldi e pronti. Dobbiamo ricordare sempre che se ci troviamo in una prova sarà per uno motivo ad esempio:

  • Dio vuole fortificarci in quello che in noi è debole.
  • Dio permette la prova in noi per usarci nelle circostanze in cui ci troviamo. Forse perché attraverso la nostra prova, vuole richiamare l’attenzione di qualcun altro e per poter salvarlo.
  • Per farcela piacere la prova così vediamo quanto siamo preparati.., in fine, la prova dimostra proprio questo, la nostra preparazione (non teologica ma di stile cristiana).

Vediamo come Giacomo definisce la prova.

La prova produce costanza

Questa è una delle cose che nel mondo di oggi manca. La costanza e la determinazione. Spesso nel giorno di oggi le cose le voglio subito e veloce, senza pazienza e senza costanza. Siccome ci troviamo nell’era del consumismo, abbiamo abbreviato i tempi della vita e ci troviamo sempre impazienti nella vita. Dobbiamo imparare la costanza della nostra fede. Non perché ci serve una cosa, e appena preghiamo, Dio ci esaudisce. Non funziona così. Dobbiamo essere costanti in una cosa che chiediamo senza neanche cambiare idea subito (siccome non l’ho ottenuto, Dio non vuole darmelo più, allora faccio a modo mio).

Compimento dell’opera di Dio.

Cos’è questo compimento dell’opera di Dio che avviene dalla costanza della nostra fede? L’opera di Dio in questo caso è la salvezza attraverso Cristo Gesù. Siccome questa salvezza serve per assomigliarci di più a Cristo, allora il compimento di quest’opera di Dio è di modellarci. Senza una costanza, noi non possiamo modellarci da Dio. Lui è il Vasaio e noi siamo l’argilla nelle Sue mani. Ci vuole costanza per poter completare l’opera di Dio nella nostra vita e permettendolo di modellarci. Assomigliare a Gesù giorno dopo giorno deve produrre gioia in noi e non dolore.

Per essere perfetti e completi, di nulla mancanti.

Queste sono le cose più difficili nel mondo di oggi. Siccome i tempi si sono abbreviati, l’amore si è raffreddato e l’iniquità si è aumentato. Questo produce anche nel cristiano di oggi, un compromesso con il mondo. Siccome Dio ha dato all’uomo la capacità di dominare tutto, allora questo lo porta anche al cercare la perfezione e la completezza da solo senza che Dio intervieni. In poche parole, l’uomo vuole dominare anche Dio e con questo vuole dimostrare che riesce a farcela da solo. Però non ci è mai riuscito ad essere perfetto e completo nelle opere proprie. Questo non lo si trova soltanto nell’uomo naturale ma anche in quello religioso. E’ possibile raggiungere queste due forme? E come si fa? La Parola di Dio ci insegna che è possibile, iniziamo a vederli con la Parola di Dio

  • Gesù nel Vangelo di Matteo 5:48 dice:
    dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.Gesù da un comando dicendo: “siate”. Se da un comando, significa che è possibile arrivarci. Però, Lui come ha detto il comandamento, ha dato anche la soluzione di esso che troviamo in Giovanni 15. Per diventare perfetti, bisogna dimorare in Lui. Ho sentito ultimamente da diversi credenti che dicono: “Dio non vuole che diventiamo perfetti”. Questo va in contradizione con la Parola di Dio. Cosa significa essere perfetti? Essere perfetti significa dare una svolta alla propria vita che non avviene radicalmente ma gradualmente in Cristo Gesù. La decisione è radicale ma il cambiamento è graduale. Giorno dopo giorno noi veniamo modellati dallo Spirito Santo attraverso la Sua Parola (La Bibbia) per assomigliare a Gesù. Se questo non sta avvenendo nella nostra vita, vuol dire che ci siamo fermati da qualche parte e c’è qualcosa che non va. Rivediamo ciò che ci blocca, per poter andare avanti. E’ una forma che prendiamo automaticamente quando abbiamo una relazione con Dio. Mosè scendeva dal monte però il suo viso era incandescente perché gli si era trasmessa la gloria di Dio..,era stato influenzato. Questo avviene anche nella nostra vita quando abbiamo una comunione con Dio. Noi veniamo modellati e iniziamo a pensarlo come Lui, giorno dopo giorno.
  • Il termine di completo è la conseguenza della perfezione che Dio compie in noi. Essere completi e nulla mancanti non significa che noi da ora e in poi non peccheremo più. Non significa neanche che da ora in poi non avremmo bisogno di niente. Essere Completi significa che adesso abbiamo tutto quello che ci serve per poter affrontare le prove nelle quali ci troviamo. Per questo dobbiamo avere gioia quando ci troviamo nelle svariate prove. Siamo completi e nulla mancanti nell’opera che Dio ha compiuto in noi. Cos’è quel “tutto”? Gesù è morto sulla croce per me. E’ risuscitato come speranza di gloria, ho lo Spirito Santo e la Sua Parola che mi guidano. Adesso spetta a me di muovermi e darmi da fare. Cosa voglio di più? Ho tutto e sono completo e nulla mancante. Adesso spetta me di muovermi e non preoccuparmi dei frutti perché sarà la conseguenza dell’opera che Dio ha completato in me.

Ritornando al discorso della scuola, ricordo nelle medie quando facevo matematica. Ero contento dei compiti in classe perché non vedevo l’ora di provare quello che avevo imparato. Quando avevo una prova di esame, non ero triste e angosciato, sapevo che ero preparato e potevo rispondere. Per questo motivo Giacomo dice di considerarla una gioia. Se io avevo questo sentimento per la matematica, perché non per l’esame che Dio mi da? Io ho paura, sono scocciato e annoiato solo se non ho un rapporto diretto con Dio. Mi lamenterò delle prove e non glorificherò Dio che me le ha date.

Restiamo fermi in comunione con Dio perché questo susciterà in noi sicurezza  durante le prove.
Ma se anche non dovessimo passare la prova, glorifichiamo Dio perché possiamo ripetere la prova finché non lo abbiamo imparata. Sforziamoci nel conoscere Dio attraverso la Sua Parola e invocandolo, questa è la nostra soluzione.

DIO CI BENEDICA!

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